Mostra Fotografica INFINITE DYNAMICS di Maurizio Gabbana

Titolo: “Infinite Dynamics”
Genere: Mostra Fotografica
Autore: Maurizio Gabbana
Luogo: Casa Di Rigoletto – Piazza Sordello, 23, Mantova
Inaugura: 15 Dicembre Ore 18,00
Durata: 15 Dicembre 2018 – 20 Gennaio2019
A cura di: Carlo Micheli
Progetto: Comune Di Mantova – Ufficio Mostre
Info: 0376/288208
Orari: Tutti I Giorni 9.00 – 18.00

La poetica di Maurizio Gabbana riparte “dinamicamente”, dalle sale della Casa di Rigoletto, con un omaggio a Mantova, assunta come porta d’accesso culturale di un work in progress che toccherà città di tutto il mondo. Il teatro scientifico del Bibiena, che ospitò nel 1770 il quattordicenne Wolfgang Amadeus Mozart, diviene così il punto di partenza del viaggio ideale di Gabbana, inteso ad esaltare le dinamiche senza tempo e senza frontiere che regolano gli equilibri del mondo, in un costante divenire che non può prescindere dalla storia, dalla cultura, dall’arte, dalla conoscenza. Da ciò nasce l’idea di rappresentare cinque donne legate alle sorti della famiglia Gonzaga: Isabella d’Este, la First Lady del Rinascimento italiano, che introdusse a Mantova gli sfarzi della corte ferrarese e l’amore per la cultura e il collezionismo; Margherita Paleologa, sposa di Federico II Gonzaga, che portò in dote le ricche terre del Monferrato; Isabella Boschetti, amante conclamata dello stesso Federico; Eleonora de’ Medici, per sposare la quale Vincenzo I Gonzaga dovette sottoporsi alla prova di virilità; Barbara di Brandeburgo, immortalata dal Mantegna nella Camera Picta, che appena undicenne sposò Ludovico Gonzaga per divenire una delle donne più apprezzate della sua epoca. I soggetti risultano come risucchiati da una girandola irrefrenabile e appartengono al novero di quelle immagini caleidoscopiche, frutto di molteplici sovrapposizioni “fatte a mano”, cioè senza l’ausilio del computer, che rimandano alle ricerche futuriste, a quell’idea di movimento, di costante divenire, che si addicono all’uomo-moltiplicato ipotizzato da Marinetti. Ai luoghi e ai monumenti così rappresentati, che sembrano espandersi indefinitamente, si

contrappongono invece delle zoomate restrittive che esaltano particolari minimali, sottolineature di avvenimenti quotidiani, marginali quasi, a creare un’apparente dicotomia, quasi un conflitto tra macro e microcosmo che si risolve nella pacificante visione sinottica dell’autore, capace di stupore, di meraviglia quasi fanciulleschi.
Una visione poetica della realtà che si esalta nella serie delle nubi, scure e minacciose, candide e leggere, evanescenti o incombenti, aquiloni legati al filo della speranza, droni fluttuanti tra la terra e il cielo a captare le energie per poi restituirle in una dinamica senza fine.