Titolo della mostra: Figure del grido
Autore: Viviana Nicodemo
Genere: fotografia
Luogo: Casa di Rigoletto – Mantova, Piazza Sordello
Inaugurazione: 20 maggio 2017 – ore 18.00
Durata: 20 maggio / 11 giugno 2017
Organizzazione: Comune di Mantova – Ufficio Mostre
A cura di: Carlo Micheli
Info: 0376.288208
Orari: tutti i giorni 9.00-18.00
Quelle proposte da Viviana Nicodemo alla Casa di Rigoletto sono immagini drammatiche e struggenti, documentazioni del dolore, della sofferenza interiore di persone in balìa di sè stesse, senza più difese, senza più reazioni. Una lettura di grande sensibilità e profondità da parte di un’artista poliedrica, che nella
fotografia ha forse trovato l’espressione a lei più congeniale. Inserita nell’ambito del Festival della Poesia -per la felice intuizione di Stefano Iori- “figure del grido” ne è parte integrante, per la qualità artistica e lo spessore dell’argomento trattato.
Il Sindaco
Mattia Palazzi
Figure del grido. Figure che vivono il grido nella sua pienezza e gli sono simultanee. Oppure si aggirano negli immediati dintorni, lo precedono, lo invocano senza poterlo raggiungere, lo attendono e lo preparano, allestiscono il rituale che saprà farlo esplodere. Figure del grido, quelle di Viviana Nicodemo. Ma anche tempi del grido, stagioni del grido, epoche del grido, tutto ciò che custodisce la possibilità e l’imminenza del grido. Cantine del grido. Binari del grido. Chiodi, ciotole, lenzuola, corone, foglie, specchi del grido. Grido di rabbia, grido di soccorso, grido taciuto, rinviato, introvabile, grido di orrore, spavento, sorpresa, liberazione. Il grido è un luogo verticale, un luogo che non si può abitare, un luogo senza dialogo: luogo di isolamento che condanna a un regime di isolamento. Viviana Nicodemo è maestra nel raccontare, con il filo teso e profondamente lirico del suo sguardo, la prigionia di queste anime che non vengono accompagnate, anime uscite dal gruppo e sospese nel loro unico gesto: voci soliste e solitarie, silenzi che non giungono alla voce, creature smarrite, inaccostabili, chiuse in una regione assediata e colte dall’obiettivo medianico di Viviana Nicodemo in un punto estremo dell’assedio, quando la tensione si fa spasmodica e la fortezza è sul punto di crollare. Le immagini qui presenti, con la rara e drammatica potenza delle loro inquadrature, non solo testimoniano questa tensione, ma la fanno propria, la fanno confluire nel rettangolo della cornice, la assorbono in ogni dettaglio e ne vengono impregnate, ci gettano
in un cosmo senza fondamenta e senza porti da raggiungere, minacciato in ogni istante dal mutismo e dal respiro della follia.
Mantova, 20 maggio 2017
Milo De Angelis